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Regione Lazio

In una fase di grave crisi economica, come quella che stiamo attraversando, ci si può chiedere se abbia senso destinare risorse alla cultura e allo spettacolo. Io dico di sì, oggi più che mai, soprattutto se si parla di un settore dell'industria culturale come l'audiovisivo. Investire su questo comparto e creare occasioni per promuoverlo - come il RomaFictionFest - è importante per tante ragioni. Innanzitutto, perché l'audiovisivo continua a rappresentare una grande riserva di sviluppo e competitività. Si tratta infatti di un campo di continua trasformazione, che non è invecchiato con la crisi, ma che al contrario vive di innovazione e creatività.

L'altro aspetto fondamentale riguarda, naturalmente, il peso che l'industria dell'audiovisivo ha nella nostra regione in termini economici e occupazionali. Pensiamo soltanto che il Lazio produce oltre la metà del Pil del settore, in Italia. Aggiungo, infine, il ruolo che i film e le serie televisive possono avere nella promozione turistica di un territorio. Ma non solo. La scommessa sul RomaFictionFest, nato con una felice intuizione sette anni fa, ha anche una forte ragione culturale. La fiction rappresenta, infatti, una forma di narrazione che ha raggiunto picchi di qualità altissimi. Tanto che c'è chi sostiene, come lo scrittore Jonathan Franzen, che le serie televisive siano l'equivalente dei grandi racconti letterari di un tempo. Quello che è certo è che le fiction più belle sono in grado di restituire una visione del nostro mondo, del nostro immaginario, della nostra storia. Per questo, uno degli aspetti più importanti del festival rimane la sua capacità di attrarre un pubblico vario e trasversale: il festival, oltre che una vetrina internazionale per un settore di punta del Lazio, è anche - e forse soprattutto - una grande festa popolare, gratuita, aperta a tutti, con un'attenzione speciale ai più giovani.

Nicola Zingarett, presidente della Regione Lazio

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