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Marco Follini
APT President

Promoters

APT

Santi e banditi, figure eroiche e figure più banali, personaggi che stanno dentro la quotidianità oppure la travalicano, storie di verosimiglianza e storie che lasciano briglie assai più lunghe sul collo della fantasia. La fiction è tutto questo, e molto altro. Racconta il mondo e lo cambia. Intuisce quello che si sta modificando negli assetti del nostro tempo. E nell'intuirlo spinge quelle modifiche sempre più in là, dove sulle prime ci sembrava difficile poter arrivare. Di tutto questo si occuperà il Roma Fictionfest, un progetto di Apt e giunto quest'anno alla sua ottava edizione. Sarà, appunto, una festa. Un'occasione per mettere in vetrina prodotti innovativi e prodotti più tradizionali. E soprattutto per ragionare su come cambierà questo tratto così significativo del nostro paesaggio televisivo.

Lo faremo come di consueto, proiettando serie edite e inedite, italiane e internazionali, e costruendo intorno a queste proiezioni alcuni momenti di confronto aperti a studenti, operatori del settore, protagonisti e curiosi di ogni ordine e grado. Inoltre nel programma di quest'anno, per la prima volta, ci sarà anche un'agorà dedicata ai nuovi generi creativi e produttivi della factual tv.

La direzione artistica del Fictionfest è stata affidata quest'anno a Carlo Freccero, ben sapendo come in lui il talento e il gusto della controversia si tengano per mano con intelligenza. Ma la riuscita di questa iniziativa è legata a un gioco di squadra più largo e affiatato. Il futuro di questo settore poggia infatti sulla collaborazione tra produttori, artisti, broadcaster, impegnati ognuno con le proprie caratteristiche professionali ad arricchire il ventaglio delle proprie attività e a sperimentare nuovi modi di lavorare insieme. Un piccolo esempio di come dovrebbero funzionare le cose nella tv di tutti i giorni. Cosa che a volte succede, ma (troppe) altre volte no. Diciamo che anche questo è un auspicio e insieme, almeno per quanto riguarda il mondo della produzione, un impegno.

Sappiamo bene che questo festival capita nel bel mezzo di un momento non facile nella vita del Paese. Ma forse il punto è proprio questo. Se c'è un momento in cui un paese riflette su se stesso, è quando attraversa passaggi più difficili. E se c'è un momento in cui rivendica le sue qualità, e cerca di far valere le sue ragioni, e magari evita i rischi della colonizzazione culturale, è quando la sua cronaca quotidiana evidenzia punti di attrito e perfino di sofferenza collettiva. Li evidenzia, e insieme li elabora. Un grande paese è innanzitutto il suo racconto, il suo modo peculiare, unico ed irripetibile, di mettersi davanti allo specchio. Di questo racconto la produzione audiovisiva è, per così dire, la struttura portante. Parliamo di un'industria, che lavora secondo moduli produttivi. Ma di un'industria particolare, che incorpora un'intelligenza e una sensibilità che appartiene al suo pubblico, oltre che ai suoi produttori.

Che questa industria sia utile al paese è la consapevolezza che accompagna, ogni giorno, il nostro lavoro. Di questa consapevolezza il Roma Fictionfest sarà, speriamo, una vetrina scintillante e soprattutto pensosa e interessante.

Marco Follini, presidente Associazione Produttori Televisivi (APT)

http://www.apt.it

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